Giocando sulla parola, io li chiamo i luoghi del (t)errore.
Forse esagero
un po’, ma credimi, questi due posti, la famiglia prima e la scuola dopo, sono
i luoghi dove molti di noi hanno imparato ad aver paura di sbagliare.
Sin da bambini ci insegnano ad
aver paura dell’errore.
Ci puniscono se
sbagliamo qualcosa e in alcune famiglie, purtroppo, le punizioni sono ancora
corporali.
Ma anche le punizioni
psicologiche sono terribili, non lasciano segni sul corpo ma, lavorando in
maniera subdola nella nostra mente, creano dei piccoli tarli che, con il
passare degli anni possono diventare delle vere e proprie convinzioni
limitanti.
Nel mio ultimo ebook “Pensiero positivo per bambini”, affermo: «I bambini ancora non lo sanno, ma il loro modo di pensare influenzerà tutta la loro vita. Nascono già predisposti ad un certo modo di pensare positivo: sono allegri, sorridenti, curiosi, solari, gioiosi, vivaci.
Insomma, sono già “programmati” per ricevere stimoli
positivi.
Poi, sul loro cammino arriva l’adulto, che nella maggior parte dei
casi mette una cappa negativa sul loro modo di pensare e vivere in maniera
spensierata, trasferendo ben presto al bambino tutto ciò che di negativo c’è
nel mondo degli adulti: ansia, competizione, senso di fallimento, paura di
sbagliare, e molto altro ancora».
Per carità, lungi da me l’idea
di colpevolizzare i genitori, sono un papà anch'io e so bene quanto sia
difficile fare il mestiere del genitore.
È solo che troppo spesso la
paura di sbagliare nasce proprio dalla famiglia di origine.
Molti genitori,
anziché motivare i propri figli spronandoli ad agire, li “bastonano” metaforicamente, inibendolo loro la voglia di agire, di
mettersi in mostra, di provare a “fare”...
Tratto dal libro: "Come Vivere Alla Grande" scritto dal coach motivazionale Giancarlo Fornei. Puoi acquistarlo ora su Il Giardino dei Libri, a questo link o su Amazon, a questo link (leggi le recensioni a 5 stelle).
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