Sono passati dieci anni da quando
Giancarlo mi ha dato il coraggio di iniziare a vivere alla grande:
ricordo molto bene la bella mattina di settembre in cui ho
partecipato all'evento organizzato dalla APT di Massa-Carrara, nel
quale Giancarlo partecipava come docente e relatore.
Di tutti gli interventi che ho ascoltato, per quanto piacevoli e interessanti fossero, solo il suo si è conquistato la mia attenzione, forse proprio perché quell'uomo che avevo appena incontrato parlava con passione e con entusiasmo della vita e del lavoro che soprattutto per i giovani già allora non era così scontato trovare.
Già durante le ore trascorse in aula con lui avevo acquisito una carica positiva e una gran voglia di trasformare in azione tutti quelli che fino a quel momento erano i miei pensieri.
Ma solo a fine lezione ho capito che sarei andato avanti per la mia strada, ascoltando i miei desideri e le mie idee.
Giancarlo ha concluso il suo intervento con parole che ho impresso indelebilmente nella mia mente così come nel mio cuore, che non è meno importante.
In quel momento ho deciso che avrei inseguito i miei sogni a qualunque costo, nonostante le difficoltà che avrei incontrato e l'inesperienza di vita che avevo, trasformandoli in azioni, in vita pratica.
Sono passati dieci anni e a volte inciampo ancora in qualche atteggiamento poco costruttivo o in errori che probabilmente potrei evitare, ma posso dire di essere sulla giusta strada per la mia vita.
Fin da bambino ho sempre desiderato rimanere a vivere nel mio paese in campagna, in una terra che sta conoscendo un rapido spopolamento e abbandono: la Lunigiana.
Sognavo di dar vita ad un'azienda in grado di riportare la vitalità di un tempo a questi luoghi: un agriturismo meraviglioso, un ristorante tipico strapieno di clienti soddisfatti. O qualcosa di simile.
Devo dire che ci sono riuscito ed ora scrivo queste righe dal mio panificio a legna, nel mio piccolo paese di Regnano, dove l'ho costruito.
Qui ho il piacere e l'onore di dare nuova vita ad un prodotto dall'immesso valore culturale per la mia terra: la Marocca di Casola.
Un pane fatto con la farina di castagne che ha origini lontanissime e che ora sta iniziando a girare per tutta Italia facendo conoscere i luoghi dove sono nato e cresciuto.
Di tutti gli interventi che ho ascoltato, per quanto piacevoli e interessanti fossero, solo il suo si è conquistato la mia attenzione, forse proprio perché quell'uomo che avevo appena incontrato parlava con passione e con entusiasmo della vita e del lavoro che soprattutto per i giovani già allora non era così scontato trovare.
Già durante le ore trascorse in aula con lui avevo acquisito una carica positiva e una gran voglia di trasformare in azione tutti quelli che fino a quel momento erano i miei pensieri.
Ma solo a fine lezione ho capito che sarei andato avanti per la mia strada, ascoltando i miei desideri e le mie idee.
Giancarlo ha concluso il suo intervento con parole che ho impresso indelebilmente nella mia mente così come nel mio cuore, che non è meno importante.
Ha detto: “Non permettete a nessuno di tagliare i vostri sogni”.
In quel momento ho deciso che avrei inseguito i miei sogni a qualunque costo, nonostante le difficoltà che avrei incontrato e l'inesperienza di vita che avevo, trasformandoli in azioni, in vita pratica.
Sono passati dieci anni e a volte inciampo ancora in qualche atteggiamento poco costruttivo o in errori che probabilmente potrei evitare, ma posso dire di essere sulla giusta strada per la mia vita.
Fin da bambino ho sempre desiderato rimanere a vivere nel mio paese in campagna, in una terra che sta conoscendo un rapido spopolamento e abbandono: la Lunigiana.
Sognavo di dar vita ad un'azienda in grado di riportare la vitalità di un tempo a questi luoghi: un agriturismo meraviglioso, un ristorante tipico strapieno di clienti soddisfatti. O qualcosa di simile.
Devo dire che ci sono riuscito ed ora scrivo queste righe dal mio panificio a legna, nel mio piccolo paese di Regnano, dove l'ho costruito.
Qui ho il piacere e l'onore di dare nuova vita ad un prodotto dall'immesso valore culturale per la mia terra: la Marocca di Casola.
Un pane fatto con la farina di castagne che ha origini lontanissime e che ora sta iniziando a girare per tutta Italia facendo conoscere i luoghi dove sono nato e cresciuto.
So che non mi vorrò fermare qui e che
cercherò di realizzare altri sogni e progetti. Ma se fin qui sono
arrivato gran parte del merito va a Giancarlo che mi ha dato la forza
e il coraggio di prendere in mano la mia vita e viverla.
Grazie Giancarlo per il tuo aiuto.
Grazie per avermi saputo incoraggiare,
per avermi spronato quando a volte ho rischiato di perdermi un po' e
per avermi fatto accorgere di stare facendo bene quando, preso dalla
frenesia, non riuscivo ad averne coscienza e ad apprezzare ciò che
già avevo realizzato.
Grazie per la tua porta sempre aperta in tutti questi anni.
Grazie anche per avermi citato nel tuo
libro, che ho letto tutto d'un fiato e sono certo che aiuterà
tantissime persone.
In questo libro hai messo tutto te
stesso ed è un bellissimo regalo a tutti coloro che lo hanno letto e
lo leggeranno.
È scritto con grande passione, la stessa che metti nell'insegnare e nel trasmettere alle persone le tue conoscenze, come hai fatto con me. Anche se magari non ho imparato proprio tutto...
Ora tu sei molto impegnato ed io pure,
quasi sempre in giro per l'Italia con le fiere e gli eventi, ma,
nell'attesa di continuare a crescere lavorando con te, posso
ricaricare le pile in ogni momento in cui ne avrò bisogno leggendo
le pagine del tuo libro.
Complimenti per questo tuo splendido
lavoro.
Un Abbraccio
Fabio Bertolucci, proprietario de "Il Forno in Canoàra" e produttore della "Marocca di Casola"
Caro Fabio,
RispondiEliminasei un ragazzo in gamba e saresti arrivato anche da solo alle cose belle che sei stato capace di costruire intorno a te, io ti ho solamente aperto qualche finestra e fatto vedere le cose da un punto di vista diverso...
Grazie per le belle parole e per avermi autorizzato a pubblicare la tua recensione...
un abbraccione